Filippo Martellini compie 100 anni

Pubblicato il 10 marzo 2023 • Comunicati Stampa

“A sipario aperto”. E' così che potremmo definire la vita di Filippo Martellini: un uomo, con la passione per il teatro,  che sin da giovane ha saputo sempre, con la massima umiltà, stare sotto i riflettori, vivendo la vita da  protagonista non solo sul palco ma anche nella realtà di tutti i giorni.

E di anni da quel lontano 17 gennaio 1923 ne sono passati tanti, ben 100, un traguardo importante che il sindaco Nazareno Franchellucci ha voluto suggellare con una visita e la consegna di una targa ricordo.

All'età di 20 anni Filippo, che sapeva suonare la batteria, insieme ad alcuni amici, tra cui c'era anche Carlo Marcucci e il fratello Vincenzo, fonda un gruppo musicale chiamato “BadMar” acronimo di  Luigi BADalini e Filippo MARtellini.

Con la sua band Filippo accompagnò i migliori cantanti dell'epoca compreso il famosissimo Claudio Villa. Al Teatro dell'Aquila di Fermo facevano, ormai, tappa fissa ogni lunedì di Carnevale e oltre ad avere la fama di abili musicisti, Filippo e i suoi compagni erano anche noti per le loro doti di rubacuori.

All'inizio fu l'amico Carlo Cuini a fondare una delle prime associazioni di teatro chiamata “Sipario Aperto” ma di quel gruppo, che recitava in lingua italiana,  Filippo non faceva parte e si limitava a dare una mano nell'allestimento delle scenografie.

Era il 1984 quando, invece, Filippo riusci a creare un'associazione tutta sua che all'inizio si chiamò “Gruppo Teatrale Pro Loco Porto Sant'Elpidio” e successivamente, su proposta dell'amico Carlo, riprese il nome della prima associazione e si chiamò “Sipario Aperto”.

La passione per l'arte e lo spettacolo, in tutte le sue forme, portò Filippo e l'amico Carlo ad organizzare, per ben tre edizioni, la manifestazione “Tutti sul palco”: una sorta di premiazione dei migliori cittadini di Porto Sant'Elpidio che, nel corso dell'anno, si erano saputi distinguere nella loro professione. Ma la sua creatura più grande è stata il presepe vivente che dal 1997, ogni Natale, veniva riproposto nel giardino di Villa Murri riscuotendo di anno in anno ampio successo di pubblico e grandi consensi.

Il presepe vivente di Filippo Martellini, infatti, si contraddistingueva per il fatto di essere “recitato” e grazie al contributo di Ermanno Pacini (cronista e conduttore delle diverse scene rappresentate ) e dei suoi attori non professionisti che fanno parte dell'associazione  “Amici del presepio”  era possibile rivivere la magica atmosfera della nascita di Gesù e di tanti altri fatti che vanno dall’annunciazione, alla sfilata di Erode, dal pellegrinare per le 5 locande che negarono vitto ed alloggio a Giuseppe e Maria, fino  all’adorazione dei pastori e all'arrivo dei Magi.

Un presepe vivente, il cui testo è stato scritto dallo stesso Martellini, che diventa un’opera teatrale, in cui i vari figuranti recitano la loro parte e che con il calore delle loro parole e dei loro gesti, coinvolgono il pubblico fino quasi a renderlo parte integrante del presepe stesso.

Ma Filippo Martellini non è solo arte, spettacolo, musica e teatro. E' molto di più. E' anche un uomo che insieme ai fratelli Vincenzo e Giuseppe ha saputo rimboccarsi le maniche nel periodo del dopoguerra e mettere su un piccolo calzaturificio di sei operai. Un'attività grazie alla quale è riuscito a garantire una sicurezza economica a sua moglie Giuseppina Cerolini e alle sue figlie Luciana e Patrizia.

Una vita dunque  ricca di esperienze, passioni ed emozioni, le stesse che Filippo provava quando il sipario si apriva, per quelle due ore, iniziava la "vera vita", quella finalmente libera da qualsiasi costrizione, quella a Sipario Aperto.